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Trento, 4 novembre 2021
ORSO M57: SE NE VALUTI LA LIBERAZIONE
Interrogazione a risposta scritta presentata da Lucia Coppola,
consigliera provinciale/regionale - Gruppo Misto/Europa Verde

ll Consiglio di Stato ha dato ragione alle associazioni animaliste ENPA e OIPA sul loro ricorso contro la decisione del Tar di Trento di legittimare la scelta della Provincia di non liberare il plantigrado M57 attualmente detenuto al Casteller. La Provincia dovrà quindi dare una nuova valutazione alla pericolosità per l'uomo dell'orso in questione ed eventualmente disporne la liberazione, seppur controbilanciata dall'applicazione di un radiocollare all'animale, tecnica già adottata per altri esemplari.

Il Consiglio di Stato infatti si è così pronunciato: «la Provincia di Trento, consultata preventivamente l’Ispra, nell’esecuzione della presente sentenza dovrà pertanto valutare se le condizioni attuali dell’esemplare M57 abbiano inasprito l’aggressività dello stesso al punto da suggerire l’adozione di misure diverse dalla sua liberazione. In particolare, nell’ottica della tutela dell’incolumità pubblica ispirata al principio di proporzionalità e alla tutela delle condizioni dell’animale come garantita dalle fonti primarie (anche di rango comunitario), l’amministrazione, con il ridetto supporto istruttorio, in sede di esecuzione della presente sentenza dovrà valutare se – avuto riguardo alle accertate condizioni, e ove sussistente al reale livello di pericolosità dell’esemplare - sia praticabile la liberazione con radio collare, ovvero la soluzione analoga a quella in precedenza adottata per l’esemplare DJ3” .

La Provincia di Trento nega e respinge una politica di convivenza tra uomo e orso, le modalità riconosciute per tenere lontani gli orsi dai centri abitati, non ha mai provveduto a creare corridoi faunistici tra le valli del Trentino e le regioni montane limitrofe, in modo da permettere agli animali di spostarsi senza essere costretti a vivere, come ora, in un contesto più ristretto e abbassando così notevolmente il rischio di incontro uomo-orso. Ha rinunciato a elaborare un piano specifico di convivenza, coinvolgendo esperti provenienti anche da altre parti del mondo dove gestiscono bene la convivenza tra orso e uomo, puntando direttamente alla traslocazione e captivazione permanente.

Ora si attende la risposta concreta della Giunta Fugatti alla sentenza del Consiglio di Stato.

Tutto ciò premesso

interrogo il Presidente della Provincia di Trento per sapere:

1. se a seguito della sentenza del Consiglio di Stato ritenga di ridare la libertà a M57, magari munendolo di radiocollare, tenuto conto tra l’altro che l’orso è stato catturato senza aver svolto una indagine accurata e approfondita sull’incontro, avvenuto in zona boschiva e quindi nel suo habitat natutale, con un carabiniere;

2. se la Provincia ha in questo periodo studiato soluzioni alternative alla prigionia che per un plantigrado corrisponde ad una vera e propria pratica di tortura;

3. in che modo la Provincia di Trento intende farsi carico del benessere degli orsi che sono esseri senzienti, tra tutti M57 e M49, quest’ultimo tra l’altro non ha mai mostrato né comportamenti né atteggiamenti aggressivi verso le persone, ma ha causato solo danni non ingenti al patrimonio zootecnico. Non certo un buon motivo per essere imprigionato in un luogo, come il Casteller, poco più di un recinto del tutto inadatto a ospitare orsi;

4. posto che di questi due orsi detenuti al Casteller non si sente più parlare, abbandonati come sono al loro destino, ma non si sa nulla neppure delle azioni tese a formare e informare la popolazione in un percorso di convivenza possibile, cosa sta facendo esattamente la Provincia di Trento per rendere chiara. trasparente e accettabile l’operazione Life Ursus;

5. quanti cassonetti antiorso, in funzione dissuasiva dal rendere gli orsi confidenti, sono stati messi a disposizione e dove sono stati collocati;

6. se si hanno notizie sullo stato di salute di DJ3, trasferita circa sei mesi fa dal Casteller di Trento nel parco Alternativer Bärenpark Worbis, in Germania, che dal 2010 ospita anche un’altra orsa trentina, Jurka.

 

      Lucia Coppola

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